Sono un’insegnante di Scienze Motorie presso l’Istituto Comprensivo Perlasca di Maserà di Padova e allenatrice / giudice di Ginnastica Ritmica presso l’ASD Ginnastica Ritmica Padova.


Con i miei alunni abbiamo studiato la Carta dei Diritti dei ragazzi nello Sport, formata da dieci articoli, che in Italia è stata accettata e firmata il 27 maggio del 1991.
Ci è balzato all’occhio che l’articolo sul “diritto di fare sport” dei ragazzi in questo periodo di pandemia è negato ai “non agonisti”, cioè a tutti quei bambini/ragazzi che prima andavano in palestra, in piscina, nella scuola di danza, ecc… per fare attività motoria di base una o due volte la settimana e che dalla fine di ottobre non possono più farlo; in questo modo sono stati privati di uno dei momenti più importanti per la crescita di un bambino dal punto di vista fisiologico, psicologico, di socializzazione e di salute!


Credo che in un momento drammatico e delicato come questo la scuola abbia il diritto e il dovere di “recuperare” in qualche modo quanto viene “tolto” ai nostri giovani non agonisti.
Maestri e insegnanti di Scienze Motorie, pur nella difficoltà di rispettare i rigidi protocolli (distanza di almeno 2 m in palestra, uso della mascherina, niente contatti, niente spogliatoi, niente palloni, niente giochi di squadra) hanno il dovere di dare la possibilità agli alunni di fare sport!
Con il nuovo anno scolastico ho dovuto cambiare radicalmente la mia modalità di insegnamento, aumentando rispetto al passato lo studio di argomenti teorici, modificando i classici test d’ingresso che ormai facevo da anni; anche il mio rapporto con i ragazzi è cambiato, il Covid unisce e accomuna “sulla stessa barca” dei gesti quotidiani e ripetuti più volte nell’arco della giornata docenti e alunni, ogni classe appare come una piccola famiglia con le sue particolari dinamiche di crescita.
All’inizio dell’anno scolastico svolgevo le mie attività pratiche all’aperto oppure facevamo delle lunghe passeggiate nei paesi limitrofi, poi sono state abolite le passeggiate e per un breve periodo non potevamo andare in palestra (visto che la nostra disciplina era diventata ad alto rischio….) quindi abbiamo dedicato del tempo ad attività teoriche in classe, molto utili ma non sempre gradite a tutti gli alunni.


Alla fine di novembre finalmente abbiamo ripreso l’attività pratica in palestra, ma sempre con regole restrittive e allora ho pensato che la mia passione primaria, la ginnastica ritmica, mi poteva aiutare in qualche modo a fare delle lezioni divertenti e diverse dal solito: il binomio “musica e movimento” era perfetto per dare un po’ di allegria e leggerezza alla lezione ma sempre aggiungendo qualcosa di nuovo, quindi ho cominciato a strutturare in maniera diversa le lezioni pratiche.
Ho proposto ai ragazzi, ciascuno dotato di un telo mare per delimitare il suo spazio e come appoggio per gli esercizi al suolo, un riscaldamento con la musica durante il quale io faccio tutti gli esercizi con loro.
Fin dall’inizio i risultati sono stati superiori alle mie aspettative, infatti tutti gli alunni, maschi e femmine e persino quelli che erano “giustificati” in gradinata, hanno partecipato attivamente all’esperimento, creando un corpo unico al suono della musica, distanti ma uniti dalle note musicali e dai vari movimenti come un’orchestra o un corpo di ballo!
Dopo questa fase di riscaldamento globale ho dedicato sempre 10 minuti ad un allenamento che i
ragazzi possono trovare fra le applicazioni del cellulare (tipo Seven work out) per fare un po’ di preparazione fisica sempre con l’ausilio di un sottofondo musicale e insegnando loro la corretta esecuzione degli esercizi.
Al termine di questa fase la richiesta degli alunni era quella di poter “correre liberamente” e quindi ho dato spazio alle loro richieste facendo piccole gare in coppia e a squadre, studiano i vari tipi di corsa.
A differenza degli anni scorsi, in cui terminavo la lezione con un’attività ludica/sportiva, ho provato a concludere la lezione con alcuni esercizi di stretching e di rilassamento, utilizzando anche delle musiche rilassanti e ancora una volta i ragazzi mi hanno sorpresa, molti mi chiedono questa parte finale della lezione perché vogliono rilassarsi e riposare…..
All’inizio del secondo quadrimestre ho provato ad inserire anche la realizzazione di una coreografia con la musica in cui i ragazzi possono esprimersi liberamente in una piccola parte inventata da loro e in un’altra in cui richiedo loro un’esecuzione sincronizzata degli stessi movimenti, tutto ciò per creare un modo diverso per fare squadra ed aumentare la “sintonia” tra di loro; nelle classi seconde e terze sono arrivata a fare delle piccole “competizioni” degli alunni suddivisi in due squadre con la giuria formata dai compagni: i ragazzi sono stimolati a dare il massimo, si divertono e sviluppano le loro capacità motorie, in particolare quelle coordinative.
Concludendo: anche questo difficile periodo di confinamento e restrizioni è un’occasione per cercare di andare oltre, stimolando fantasia, partecipazione e nuovi modi di aggregazione anche nell’attività fisica per non far mancare ai nostri ragazzi un diritto fondamentale quale quello di fare sport!

Sandra Veronese