La ferita e la promessa – Cosa vince nel rapporto con i giovani?

La ferita e la promessa – Cosa vince nel rapporto con i giovani?

ll Centro Culturale Sant’Alberto propone un’incontro sul tema dell’educazione nell’età dell’adolescenza.

Di quest’argomento attuale e che tocca il nostro quotidiano come educatori, insegnanti, genitori, dialogheremo con don Federico Pichetto e don Matteo Malosto.

L’incontro si terrà venerdì 23 maggio alle ore 20.45 presso il teatro delle Scuole Ed.Res (via Calatafimi, 12 Verona).
L’incontro è aperto a tutti e non è necessaria la prenotazione.

Per informazioni potete contattarci all’indirizzo mail 
segreteria@centrostudieducazione.it


Jèrome Lejeune: la scoperta della trisomia 21 e la ricerca di una cura per la Sindrome di Down – Incontro con il Prof. Strippoli

Jèrome Lejeune: la scoperta della trisomia 21 e la ricerca di una cura per la Sindrome di Down – Incontro con il Prof. Strippoli


Il 21 marzo è stata celebrata la Giornata mondiale della Sindrome di Down.


A pochi giorni di distanza, ospiteremo il professor Pierluigi Strippoli, medico e docente di biologia presso l’Università di Bologna. Partendo dagli studi di Jèrome Lejeune, genetista e scopritore della trisomia 21, il relatore ci accompagnerà in un approfondimento su questo tema, che è realtà per molte famiglie.

Vi aspettiamo martedì 8 aprile 2025 alle ore 16.00 presso l’Aula Magna dell’Istituto Lavinia Mondin (via della Valverde, 19 Verona).

Sarà possibile ricevere l’attestato di partecipazione, previa richiesta all’indirizzo mail segreteria@centrostudieducazione.it


A.I approssimazioni successive – Problemi educativi nell’era dell’Intelligenza Artificiale – incontro con il professor Stefano Quaglia

A.I approssimazioni successive – Problemi educativi nell’era dell’Intelligenza Artificiale – incontro con il professor Stefano Quaglia


Al di là degli aspetti “tecnico-scientifici”, sarà interessante capire come questa potrà influenzare l’educazione, scolastica e non, dei nostri giovani; questo il tema approfondito nell’incontro che si è tenuto  giovedì 27 febbraio 2025 alle ore 17.00 presso l’Aula Magna dell’Istituto Lavinia Mondin, via della Valverde, 19 Verona a cura prof. Stefano Quaglia

Di seguito il link della conferenza


La Crepa e la luce – (Newsletter n.21 marzo – aprile 2024)

La Crepa e la luce – (Newsletter n.21 marzo – aprile 2024)

Gemma Calabresi Milite – marzo 2022

Questo libro ci consegna un’esperienza, o meglio, la storia di un viaggio.

Più di cinquant’anni fa, il 17 maggio del 1972,  veniva assassinato, innocente, il Commissario Luigi Calabresi e queste pagine ripercorrono la vicenda dal punto di vista della moglie che gli è sempre stata accanto, vedova a venticinque anni con due figli piccoli e uno in attesa.  

Gemma Calabresi, divenuta vittima della Storia e del terrorismo nell’Italia degli anni di piombo, con “La crepa e la luce” ci regala un memoir prezioso, un libro straordinario, pieno di umanità, un’intensa testimonianza che ci aiuta a comprendere come, anche dopo un dolore lacerante, dopo il tradimento e la calunnia si può ancora tornare a credere negli altri e ad amare la vita. 

Nel susseguirsi di pagine, essenziali per qualsiasi italiano e per qualsiasi cristiano,  la ‘crepa’ si allarga sempre di più e fa passare sempre più ‘luce’, quella luce della fede che aiuta l’autrice a riguardare il volto delle persone che fino a poco tempo prima fantasticava di poter uccidere. 

Ma il perdono non è un atto, un gesto, è una strada, un percorso faticoso, pieno di sofferenza, anche di passi indietro a volte, prima di giungere alla pacificazione.

Come cristiana, fin da subito, Gemma Calabresi, avrebbe voluto perdonare e, con il suo esempio, permettere ai propri figli di credere ancora negli altri, allontanandoli dall’odio e dal rancore, ma le bastava un articolo di giornale, un reportage televisivo, una scritta che tornava sui muri e lei si sentiva di nuovo scivolare indietro e farsi prendere ‘dalla rabbia sorda che divora’.

La speranza però non la lasciò mai e, a piccoli passi, giunse alla consapevolezza che il perdono non si dà con l’intelligenza, ma con il cuore e che non è cosa di un momento, ma una conquista a cui dedicarsi completamente.

Gli assassini di suo marito avevano disumanizzato Luigi Calabresi con gli slogan, gli articoli di giornale o le scritte sui muri, riducendolo a un simbolo da abbattere , lei invece poco alla volta, si impegnò a “staccare le figure dei suoi assassini dall’album della storia e  metterle nella vita, nel mondo, nelle relazioni con gli altri”, a dare loro un volto umano chiedendo a Dio, prima che a se stessa, di ‘perdonar loro’.

Il libro di Gemma Calabresi parla alla sensibilità e al cuore di ognuno di noi.  

C’è la crepa, ma c’è soprattutto moltissima luce, a cominciare dalla luce meravigliosa del primo incontro fra Gemma e Luigi Calabresi più di cinquant’anni fa. 

Grazia Berra Dal Corso